Tuesday 28 June 2016

(ri)partiamo? - 28/6/2016


Se mi avessero detto qualche settimana fa che avrei fatto servizio a dei miei coetanei, non ci avrei creduto: come faccio? Da anni faccio volontariato a bambini, a ragazzi più piccoli di me. Ho sempre pensato che con loro è più semplice: qualche disegno, qualche attività, e si divertono.

Venendo a Ragusa ho scoperto che insieme ai pochi volontari di questo turno avremmo aiutato il nuovo centro di accoglienza qui vicino per uomini adulti.
Panico. Io non sono abituata ad organizzare attività per adulti, per di più persone che parlano lingue diverse, che sono in situazioni complicate. 
Sono uomini che sono arrivati da mesi in Italia dopo un viaggio lungo, faticoso. 
Sono uomini che passano le loro giornate ad aspettare. E la nostra visita di ieri, la partita insieme a loro ha spezzato l'attesa. E allora siamo tutti uniti, tifiamo tutti Italia nonostante non sappiamo nemmeno tutti bene l'italiano, non siamo nemmeno tutti vissuti sempre in Italia (io per prima..!).

Questa mattina arriviamo al centro sorridenti, svegliamo alcuni di loro che preferiscono rimanere in camera perché effettivamente non sanno come passare le giornate. Cominciamo con giochi semplici per conoscerci, per capire quali lingue dobbiamo usare per comunicare. E partono subito le traduzioni simultanee: dall'italiano all'inglese, dall'inglese all'arabo passando per il francese e qualche dialetto africano. Sono 24, alcuni sono in Ramadan, altri no, vengono dal continente africano e si sentono accolti, "safe here in Italy" mi hanno ripetuto più volte. 
Ai loro occhi siamo molto uniti noi europei, siamo accoglienti, gentili, disponibili, soprattutto noi italiani.  Nemmeno loro capiscono il motivo della Brexit, perfino loro capiscono che stare uniti è l'unico modo per aiutare.

Ancora una volta le mie preoccupazioni sono svanite in poco tempo: è bastato anche qui qualche gioco, qualche battuta in francese-africano e perfino le persone che in mattinata non volevano partecipare, incuriositi dalle nostre risate, nel pomeriggio ci hanno raggiunti. Ancora una volta scopro come la lingua non sia un ostacolo, ma un modo per coinvolgere tutti, per imparare nuovi termini.
Ancora una volta vado a dormire con il cuore pieno, la voglia di mettermi in gioco in queste tre settimane, pronta ad accogliere ed essere accolta.



2 comments:

  1. Vai Claudiaaaaaaaaa la CdP è con te! Un abbraccio Titti

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  2. Grande Claudia..ti voglio bene ❤️

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